Cosa rende un pavimento duraturo? La professionalità e la qualità dei materiali usati per il massetto. In questo articolo vi parliamo degli strati di cui è composto e della gamma Ecomix, per un lavoro perfetto.

La progettazione o ristrutturazione di una casa, oltre ad una serie di interventi specifici quali tinteggiatura o impianti da rifare, non esclude l’eventualità di una rimozione o realizzazione del pavimento. Una superficie ben livellata dipende da un lavoro ben eseguito alla base, ovvero il massetto, lo strato di supporto del pavimento. Scopriamo insieme di cosa si tratta e la sua stratigrafia.

 

Cos’è il massetto 

Nell’edilizia il massetto è quell’elemento costruttivo in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche. Questo strato di supporto, solitamente viene adottato per raggiungere i seguenti obiettivi: 

  • livellare una superficie per renderla planare e idonea alla posa di piastrelle, parquet o un altro rivestimento; 
  • ripartire il carico degli elementi sovrastanti. 

Il massetto è formato da diversi strati; quelli su cui ci soffermeremo insieme sono il sottofondo, lo strato di isolamento, alleggerimento e compensazione, massetto di finitura, quello autolivellante e di isolamento acustico al calpestio. 

 

Gli strati del massetto: il sottofondo 

Il primo strato del massetto è il sottofondo, ovvero lo strato successivo al solaio, che serve a:

  1. ripartire i carichi trasmessi dal pavimento alla struttura portante;
  2. livellare le irregolarità della struttura grezza;
  3. inglobare e proteggere eventuali tubazioni o impianti;
  4. contribuire ad isolare termicamente (D.Lgs 311/06) ed acusticamente (L. 447/95) differenti unità abitative. 

A seconda della funzione e dello spessore il sottofondo può essere MONOSTRATO (sia fondo che massetto di finitura) o BISTRATO (sottofondo di alleggerimento/compensazione e massetto di finitura).

 

Strato di isolamento, alleggerimento e compensazione del massetto

Un altro strato che compone il massetto è il sottofondo. Questo secondo elemento è generalmente bistrato (se gli spessori eccedono i 10 cm), in quanto sotto al massetto di finitura lo spessore rimanente è realizzato con uno o più strati di:

  1. isolamento
  2. compensazione
  3. alleggerimento.

 A seconda dello scopo per cui sono stati previsti, questi strati avranno il compito di: isolare, alleggerire e recuperare spessore. Un esempio di massetto adatto a questo tipo di lavoro è ECOMASS LIGHT PLUS, un massetto a base di perle di polistirene, molto leggero (< 400Kg/mc) e di facile applicazione.

 

Massetto di finitura

Il massetto di finitura è lo strato, con spessori generalmente compresi fra 4 e 8 cm, di supporto diretto del pavimento con i requisiti che lo rendono idoneo a:

  • una superficie compatta, piana e adatta alla stesura dell’adesivo per piastrelle; 
  • una superficie senza bleeding, cavilli e crepe; con il contenuto di umidità inferiore al 2%).

 

Il massetto, dunque, deve essere scelto in funzione delle caratteristiche e delle prestazioni richieste dal tipo di pavimento da porre in opera, piuttosto che dalle caratteristiche e sollecitazioni della struttura. 

La nostra azienda ha in produzione sia un massetto dal comportamento e lavorazione più tradizionale come ECOMASS MS, che uno dotato di fibre in polipropilene che creano un’armatura di rinforzo per cavillature o crepe generate da problemi in lavorazione o nel supporto come ECOMASS MF.

Massetto autolivellante

Un altro strato essenziale nella realizzazione del pavimento è il massetto autolivellante di finitura utilizzabile solo internamente. Viene usato spesso, perchè è dotato di particolari caratteristiche dovute alla consistenza fluida, che permette una maggiore velocità di posa e superfici perfettamente planari.

Il massetto autolivellante è inoltre quello più indicato nel caso di sistemi di riscaldamento a pavimento (massetto radiante), perchè si distribuisce perfettamente intorno alla tubazione radiante ed evita “sprechi” energetici. 

In azienda abbiamo formulato e prodotto ECOMASS PQ, il massetto autolivellante utilizzabile fino a 6cm di spessore anche su impianti radianti, fibrorinforzato e dotato delle ultime tecnologie iperfluidificanti, in grado di evitare segregazione superficiale ed aumentare resistenze e durabilità.

 

Lo strato di isolamento acustico al calpestio

Lo strato di isolamento acustico è caratterizzato da una considerevole elasticità per assorbire le vibrazioni indotte sulla pavimentazione da impatti puntuali. 

Più i rumori viaggiano nei materiali, più questi sono rigidi. La soluzione? L’uso di un massetto monostrato alleggerito come ECOMASS LIGHT. Grazie alla struttura porosa con perle in polistirene isola maggiormente le onde sonore/vibrazionali rispetto ad un massetto tradizionale e riesce ad avere prestazioni perfette anche per le fasi successive di incollaggio delle piastrelle o l’installazione di parquet. 

Nel caso di massetti cementizi tradizionali, per una migliore qualità acustica è preferibile inserire un “materassino” elastico, costituito generalmente da:

  • polietilene espanso reticolato;
  • sughero;
  • lana minerale o materiale riciclato. 

 

Nei sottofondi monostrato, lo strato di isolamento acustico al calpestio va posto solitamente sotto il massetto. Nei sottofondi bistrato si inserisce, generalmente, tra il massetto e lo strato di isolamento, di alleggerimento e/o di compensazione nel quale saranno stati preventivamente inglobati eventuali impianti. Questa soluzione costruttiva è chiamata “pavimento galleggiante” in quanto non si ha un’aderenza fisica tra solaio e massetto di finitura. In questo caso, va posta particolare attenzione agli spessori del massetto, in quanto poggiano su di uno strato cedevole (che deve essere sempre > di 4cm).