
05 Gen Degrado intonaco: le analisi diagnostiche da effettuare per capire il problema
Sbalzi di temperatura e infiltrazioni d’acqua. Sono queste le principali cause che portano al degrado dell’intonaco, specialmente nelle pareti esterne. Ci accorgiamo che qualcosa non sta andando per il verso giusto quando vediamo il tipico rigonfiamento da infiltrazione sulla parete. Successivamente il rigonfiamento si trasforma in un vero e proprio distacco, che si estende molto rapidamente.
Degrado intonaco: scoprire il problema con le indagini diagnostiche
Gli addetti ai lavori lo sanno bene: bisogna scoprire qual è il motivo che ha portato al degrado l’intonaco. In pratica servono delle informazioni che dovranno stabilire cosa è accaduto allo scopo di ottenere un quadro completo che possa aiutarci a risanare la superficie in maniera efficace.
Per tale motivo, le indagini diagnostiche devono seguire una precisa sequenza che porterà ad ottenere un quadro di informazioni necessarie e sufficiente a ricondurre il fenomeno a precise dinamiche di decorso patologico del rivestimento.
Degrado intonaco: le analisi sul luogo
Per iniziare a capire qual è il problema del nostro intonaco bisogna andare subito sul luogo, con le analisi da eseguire sul campo. Prima di tutto si comincia con l’esame visivo, che deve verificare le evidenze macroscopiche come patine o distacchi esposti.
Poi bisogna passare alla termografia all’infrarosso e all’esame igrometrico, quest’ultimo per accertare il contenuto di umidità dell’intonaco e del supporto.
A seguire si predispongono prove di adesione per determinare la forza dell’intonaco. Infine si procede con l’indagine sonica, sia diffusa, battendo direttamente con il martello sulle zone di interesse, che di dettaglio, agendo con percussioni sulla superficie intonacata e rilevando il ritorno sonoro mediante sensore microfonico.
Le diagnosi in laboratorio
Dopo le diagnosi in situ si passa alla fase in laboratorio per determinare il degrado dell’intonaco. Lo scopo è analizzare il campionamento raccolto nel luogo dove si è presentato il problema.
Esistono a tal proposito due tipologie di prelievi: quelli da campione rappresentativo, ovvero quel campione dove le caratteristiche sono efficacemente indicative di una buona parte della superficie intonacata dove si trovava. C’è la possibilità di proseguire anche con un campione selettivo, che invece analizza un’area circoscritta e non rappresentativa dell’intera superficie di interesse.
Infine, si potrebbe ancora analizzare il campione, in base allo scopo e alla tipologia di situazione, a livello strumentale, con analisi sempre più approfondite.
Una volta terminata la diagnosi e compreso il problema che ha portato al degrado, si può cominciare a pensare al tipo di intervento di risanamento.