
22 Feb Superbonus 110%: tutte le novità per il 2023
Nel 2023 il superbonus 110% e gli altri bonus edilizi cambiano pelle e presentano alcune novità rispetto al passato. Il restyling è dovuto alla legge di bilancio 2023 e dal decreto Aiuti Quater che modificano alcuni aspetti.
Attenzione però: proprio negli ultimi giorni il tema è tornato al centro del dibattito politico con sviluppi che al momento non si possono prevedere.
Il superbonus nei condomini: aliquote fra il 90% e il 110%
Nel 2023, la novità più importante riguarda proprio il superbonus: l’aliquota di detrazione passa dal 110% al 90% per tutti gli immobili.
Tuttavia, dobbiamo ricordare, ci sono alcune eccezioni, ovvero potremo continuare a fruire del superbonus al 110% nei condomini in 3 casi.
Il primo caso: l’assemblea ha deliberato i lavori entro il 18 novembre 2022 e la Cilas o la richiesta del titolo abilitativo è stata presentata entro il 31 dicembre 2022.
Il secondo caso: quando l’assemblea ha deliberato i lavori tra il 19 e il 24 novembre 2022 e la Cilas o la richiesta del titolo abilitativo è stata presentata entro il 25 novembre 2022.
Terzo caso: viene mantenuto il bonus al 110% se la richiesta del titolo abilitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione è stata presentata entro il 31 dicembre 2022.
Gli altri casi per avere ancora il superbonus 110%
Poi dobbiamo anche sottolineare che ci sono anche altri casi che riguardano gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari con unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti.
Per tali categorie si continuerà a fruire del superbonus con aliquota del 110% nel 2023 nel caso in cui la CILAS sia stata presentata entro il 25 novembre 2022 e il titolo abilitativo, relativo ad un intervento di demolizione e ricostruzione, è stato richiesto entro il 31 dicembre 2022.
Un’altra circostanza in cui potremmo avere il superbonus al 110% è quello degli immobili unifamiliari su cui al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Ma tutto ciò è valido fino al 31 marzo 2023.
Dunque, al di fuori dei casi segnalati in cui i lavori sono già a buon punto, gli interventi sugli immobili unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti saranno consentiti e agevolati con l’aliquota al 90%, solo se gli immobili sono destinati a prima casa il cui proprietario abbia un reddito di riferimento fino a 15mila euro.
Fondo dal 20 mila euro per i redditi bassi
Da segnalare il Fondo da 20 milioni di euro per il 2023, che erogherà contributi ai soggetti con reddito di riferimento fino a 15mila euro. Tale fondo è valido per interventi in condominio e sulle unità unifamiliari e funzionalmente indipendenti utilizzate come prima casa.
Finanziamenti alle imprese
Lo Stato ha inoltre previsto per il 2023 un sistema di aiuto alle imprese di costruzione che, dopo aver realizzato interventi agevolati con il Superbonus, e aver praticato lo sconto in fattura, non sono riuscite a cedere il credito corrispondente, a causa del blocco delle cessioni, generando una crisi di liquidità non indifferente che ha penalizzato fortemente l’intero settore.
Il sostegno arriverà dal SACE (SpA controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che fornisce garanzie finanziarie per l’accesso al credito delle aziende) che offrirà alle banche garanzie in merito ai finanziamenti a queste imprese.
Superbonus, in arrivo altre modifiche?
Sono in corso i tavoli tecnici fra governo, istituti di credito, costruttori e proprietà edilizia annunciati in precedenza in seguito ai vertici con la Presidenza del Consiglio.
Si discuterà delle possibili modifiche all’intervento sul superbonus, come ad esempio, le compensazioni destinate a riaprire il mercato dei crediti d’imposta prodotti dai bonus edilizi si concentreranno sugli F24 delle imprese e delle banche.
Ma per il momento, le certezze restano quelle appena elencate.